Le insidie nella coppia e nel matrimonio.
quando l’acqua si unisce al vino non potrà più essere separata e voi siete quel NOI?
Un aneddoto:
La chiamata più alta di una donna è condurre un uomo alla sua anima così da unirlo alla fonte.
La chiamata più alta per un uomo è di proteggere la sua donna così che lei sia libera di camminare sulla terra senza essere ferita.
Detto Cherokee
L’amore tra fidanzati
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci spiega come bisogna vivere “l’amore” tra fidanzati
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https://www.cristianitoday.it/lamore-tra-fidanzati/
L’amore tra fidanzati
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci spiega come bisogna vivere “l’amore” tra fidanzati
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Siamo pronti al matrimonio?
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo della famiglia, ci parla della preparazione per la sfida della vita insieme
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Il sacramento della coppia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo della famiglia, ci parla dei coniugi come i concelebranti dell’amore di Gesù per la Chiesa
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Le insidie nella coppia – La Malattia Spirituale
Con Don Giuseppe Fiorentini sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia parleremo delle varie insidie che minacciano il rapporto di coppia
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Le opere di misericordia nel matrimonio
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci parla delle opere di misericordia nel matrimonio
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Il matrimonio di Ana e Luka è sopravvissuto alla separazione grazie al Santo Rosario
Una storia d’amore esemplare
Olga Brajnovich è la figlia di Luka Brajnovich e Ana Tijan, entrambi croati, che ha deciso di scrivere un libro “Una
Le coppie ferite
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci parla delle coppie ferite dalla separazione
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Le opere di misericordia corporali nella coppia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci parla delle opere di misericordia corporali nella coppia
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Vuoi essere un buon marito e un buon padre ?
Ti amo e ti amerò fino alla morte, e se ci sarà una vita dopo, ti amerò ancora.❤
L’amore il vero amore supera ogni difficoltà e tutte le righe sulla pelle sono la nostra storia.
https://it.aleteia.org/2019/08/05/virtu-matrimonio-carita-amore-perdono/
Mi puoi amare tu come mi ama Dio?
“Quanto sono ignoranti le persone che credono che l’amore nascerà dopo una lunga frequentazione e una duratura amicizia.
Il vero amore è figlio di un accordo spirituale e se non sboccerà in un solo attimo non si risveglierà nè in un anno nè in una intera generazione.”
K. Gibran
Le opere di misericordia spirituali nella coppia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci parla delle opere di misericordia spirituali nella coppia
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E’ un compito che in quest’epoca particolare è affidato proprio ai coniugi cristiani: essere segno e inizio del Regno dei Cieli. Annunciamolo vivendo appieno il nostro matrimonio.
https://it.aleteia.org/2019/08/09/sposi-cristiani-profeti-speranza/
https://it.aleteia.org/2015/07/02/la-miglior-preghiera-di-una-moglie-per-il-marito-e-viceversa/
La miglior preghiera di una moglie per il marito e viceversa
Nell’intimità sponsale, marito e moglie devono mettere al centro il sentimento della tenerezza anche durante l’atto sessuale. Infatti, come scrive Papa Francesco in Amoris Laetitia, la sessualità dev’essere vissuta come un vero dono di Dio, assumendola così come una visione alta della vita coniugale e non come un tabù. Gli sposi donandosi reciprocamente, compiono un vero atto di preghiera coniugale, essa stessa diviene via di crescita nella grazia sacramentale, perché è li che marito e moglie, donandosi l’uno all’altro, realizzano e completano il meraviglioso miracolo del Sacramento del Matrimonio.
L’intimità nuziale è santa solo se non viene vissuta come soddisfacimento dei bisogni fisici, ma come un dono per l’altro/a. Per essere un dono la sessualità, dev’essere umanizzata dalla Tenerezza che si può esprimere nei suoi svariati linguaggi, specialmente nell’ abbraccio con il suo alto potere taumaturgico.
Don Carlo dice che: “ogni qualvolta marito e moglie si abbracciano, amandosi, accade sempre un miracolo. Nell’abbraccio degli sposi rivivono l’ Eden, che si fa dono di grazia per gli sposi. Lo Spirito Santo invocato costantemente nella coppia, dona gli strumenti necessari per vivere la tenerezza sotto ogni aspetto.
Alla luce di quanto sopra, per un duraturo e solido cammino coniugale, gli sposi devono educarsi ad una intimità soddisfacente che rispetti la natura, ma soprattutto umanizzando l‘Eros con la tenerezza.
Amare non è solo dire all’altro che è bello, ma anche che può farcela.
Dire a un tutto ammaccato: “sei magnifico”, è anche dirgli: “non aver paura di te stesso e del tuo passato, non aver paura dei tuoi genitori. Sei libero, puoi cambiare, puoi costruirti la vita”.
Amare è credere che ogni persona ferita nella memoria, nel cuore o nel fisico possa trasformare le proprie ferite in fonte di vita. Amare è sperare per l’altro e iniettargli il virus della speranza.
La condizione del bambino picchiato, di quello abbandonato, di quello segnato dall’alcol, dalla droga e da altre situazioni penose, non è affatto genetica.
Tutti hanno il diritto di cambiare.
Bisogna ricordarsi del passato, non per impantanarcisi, ma per tenerlo a bada: no, non cederò più alle sirene della fatalità.
Dal momento che tutti siamo unici, approfittiamone. Un semplice gesto d’amore spassionato può far vacillare una genetica desolante, scombinare dei cromosomi programmati.
(Tim Guénard, “Più forte dell’odio”)
Sincerità
I Romani quando dovevano restaurare le statue che si crepavano a causa del tempo mettevano nelle crepe della cera, così che non si vedesse la ferita della statua. Le statue particolarmente preziose e antiche non venivano riparate perché avevano un valore anche con quelle crepe ; infatti erano statue SINE – CERA ( SINCERE ) . Noi quando ci lasciamo amare da qualcuno facciamo vedere le crepe ; La nostra cultura ci vuole perfetti, ma la nostra unicità passa molto di più per quello che non abbiamo rispetto a quello che abbiamo .
C’è lì fuori qualcuno che è capace di dire ti amo con tanto di crepe che mi portò addosso ? Questo cerchiamo e a questo interlocutore noi vogliamo dare la vita . C’è una tale bellezza nella realtà inesorabile , ma noi non la vediamo più … ma noi vogliamo il perfetto /a . Invece questa bellezza esiste dentro ; C’è un passaggio bellissimo del cantico dei cantici, in cui l’innamorato che sta corteggiando l’innamorata le dice tu sei tutta bella . Quando un ragazzo dice ad un ragazzo tu sei tutta bella è veramente innamorato , in tutto presente, passato,futuro . C’è qualche alcuno la fuori che mi sappia dire tu sei tutta bella? Tutto bello? sempre comunque ; perché se c’è io gli do la vita .
Alessandro d’Avenia
L’immensa benedizione del matrimonio
https://www.notiziecristiane.com/limmensa-benedizione-del-matrimonio/
Il fidanzamento come diceva Padre Pio e’ il periodo di prova per comprendere se la persona che abbiamo davanti potra’ essere quella che ci porterà la pace e la serenità , il supporto , fiducia e
fedeltà per affrontare la vita nel sacramento , se questa persona già dal principio attraverso i suoi comportamenti non ci donerà il rispetto sappiate che state sbagliando strada e nella Bibbia il Signore lo ricorda .
Siracide 23
17 una passione ardente come fuoco acceso non si calmerà finché non sarà consumata; un uomo impudico nel suo corpo non smetterà finché non lo divori il fuoco; per l’uomo impuro ogni pane è appetitoso, non si stancherà finché non muoia. 18 L’uomo infedele al proprio letto dice fra sé: «Chi mi vede? Tenebra intorno a me e le mura mi nascondono; nessuno mi vede, che devo temere? Dei miei peccati non si ricorderà l’Altissimo».
Che tu ci creda o no, la Bibbia non dice molto sul fidanzamento, ma possiamo trovare dei consigli che possono rendere più semplice questo momento
1. Mettere Gesù al primo posto
Questa è la regola fondamentale di ogni nostra relazione, di qualsiasi tipo sia. Mettere Gesù sopra tutto e tutti significa ricercare costantemente la Sua guida e seguire la Sua volontà. Amare Gesù significa ubbidirGli. Se questo semplice principio è stabile in entrambe le persone, molti altri dettagli si sistemeranno da soli. L’ubbidienza a Cristo diventa il filtro attraverso cui deve passare ogni nostro comportamento:
Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti
Giovanni 14:15.
Se ci impegniamo a osservare i comandamenti di Gesù non corteggeremo persone che non lo mettono al primo posto. Il Signore non prevede “corteggiamenti evangelistici”, è pura e semplice disubbidienza.
2. Cercare la saggezza di Dio
Quando si tratta di fidanzamento, la saggezza di Dio è assolutamente necessaria. Ci sono molte situazioni che non sono trattate esplicitamente nella Bibbia e che quindi richiedono una dose di saggezza in più. Andare insieme in una zona isolata di notte è peccato? No, ma non è assolutamente una cosa saggia da fare. Un giovane deve avere una stabilità finanziaria prima di sposarsi? Non necessariamente, ma sicuramente deve riflettere in maniera seria e matura sulla propria situazione, le proprie prospettive e le proprie responsabilità. Come e quando bisogna parlare con i genitori della persona che ami? Dipende se sono credenti, quanti anni ha la ragazza/ragazzo e da tanti altri fattori. Sicuramente ci sono tante situazioni che vanno affrontate ma una cosa è certa: Dio vuole darti saggezza.
Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.
Giacomo 1:5
3. Rimanere Puri
Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo.
I Corinzi 6:18
Questa è una verità assoluta. Rappresenta un principio imprescindibile e una pratica saggia. Naturalmente il sesso prima del matrimonio non è in alcun modo approvato: qualsiasi tipo di atto sessuale, che prevede l’intimità reciproca è assolutamente vietato. Ma ci sono altre cose che potrebbero esporre alcuni più di altri alla tentazione, come abbracciarsi o accarezzarsi. Per questo dobbiamo stare sempre attenti a come ci comportiamo, perché ogni persona ha la propria sensibilità e i propri punti deboli. E se fisicamente riuscite a controllarvi, controllate anche i vostri pensieri, fate attenzione a quello che guardate anche quando siete da soli: la pornografia è un nemico terribile (anche per le ragazze). Non fatevi trascinare da consigli sbagliati e da facili illusioni. Potreste arrivare vergini fisicamente al matrimonio, ma non arrivarci puri.
4. Curate la vostra relazione con Dio e con gli altri
Questa regola si applica alle coppie, come a qualsiasi altro credente. Come Cristiani, facciamo parte della famiglia di Dio e vogliamo che altri credenti abbiano una buona influenza sulla nostra vita. Durante il corteggiamento c’è bisogno di amici che dicano la verità con amore. Coltivare la compagnia della propria comunità e di sane amicizie è una realtà preziosa anche quando si sviluppa una relazione d’amore, e quando ci si ritrova insieme possono manifestarsi degli aspetti del carattere molto importanti che da soli non emergono altrettanto facilmente.
Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme!
Salmo 133:1
Concludendo
Ogni coppia è diversa, vive momenti e realtà uniche, ma questi semplici consigli biblici possono applicarsi ad ogni situazione. Invece che affidarsi a regole umane che lasciano il tempo che trovano e che hanno i loro limiti, realizzate queste verità nella vostra relazione: mettete Gesù al primo posto, cercate la saggezza, rimanete puri e curate la vostra relazione con Dio e con gli altri.
Foto :
Francia 1830 Anello d’Amore con compartimenti nascosti che rivelano messaggi come je t’aime . L’anello d’amore veniva
L’uomo non puo vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente.
(Papa Giovanni Paolo II)
Castità tra Fidanzati
“Essere casti è possibile?! Si, ed è anche necessario!”
La purezza nei fidanzati. I fidanzati sono due persone, un uomo e una donna che, spinti da mutua simpatia hanno iniziato una serie di incontri e conversazioni, durante le quali sono pervenuti alla promessa di un futuro matrimonio e si accingono a prepararsi alle nozze.
1 – È molto opportuno che i due fidanzati, prima di compiere il primo passo della promessa, chiedano consiglio a chi è competente in questo campo: ad un sacerdote saggio e di intensa vita spirituale, meglio se specializzato anche in materia e dottrina matrimoniale.
I genitori, il parroco e il confessore hanno “il dovere di aiutare i fidanzati a prepararsi meglio al matrimonio” (Cfr. Conc. Vat. II, “Apostolicam actuositatem”, n. II e Can. 1063).
“I fidanzati sono ripetutamente invitati dalla parola di Dio a nutrire e potenziare il loro fidanzamento con un amore casto…” (Conc. Vat. Il, “Gaudium et Spes”, n.49).
2 – Per quanto riguarda la purezza, ai fidanzati per sé non è lecito più di quanto è lecito anche alle altre persone non sposate fra loro, legate solo da vincoli di amicizia.
Ai fidanzati, tuttavia, è lecito baciarsi e abbracciarsi reciprocamente in modo onesto per manifestarsi il vicendevole amore. Tuttavia non è loro lecito acconsentire a sensazioni sessuali che, eventualmente e naturalmente, ne derivassero: a questo punto devono astenersi da tali manifestazioni di affetto.
3 – I fidanzati, per la loro situazione, si trovano in occasione prossima necessaria di peccato, ma essi devono fare in modo che tale occasione prossima diventi remota, evitando le solite e comuni occasioni prossime di peccato, astenendosi in modo particolare dal trovarsi da soli in ambienti, situazioni e circostanze tali che potrebbero indurre al peccato impuro; usando, inoltre, i mezzi spirituali che il Signore ha messo a nostra disposizione: la preghiera, l’uso frequente dei sacramenti, la meditazione delle verità eterne, la mortificazione, ecc., mezzi che esamineremo più avanti nel capitolo ottavo.
4 – Ai fidanzati sono proibiti i rapporti intimi coniugali, che, come dice la parola stessa, sono leciti solo ai coniugi.
“Molti oggi rivendicano il diritto all’unione sessuale prima del matrimonio, almeno quando esiste una ferma volontà di sposarsi e un affetto in qualche modo già coniugale nella psicologia dei soggetti, e richiedono questo completamento, che essi stimano connatura le. Tale richiesta è avanzata, soprattutto, quando la celebrazione del matrimonio è impedita da circostanze esterne, e quindi tale intima relazione sembra necessaria, perché l’amore sia conservato intatto nella sua profondità.
Questa opinione è in contrasto con la dottrina cristiana, secondo la quale ogni atto genitale umano deve svolgersi nel quadro del matrimonio.. – San Paolo è ancora più esplicito quando insegna che, se celibi e vedovi non possono vivere in continenza, non hanno altra scelta che la stabile unione del matrimonio. “E meglio sposarsi che ardere” (1Cor. 7,9).
Con il matrimonio, infatti, l’amore dei coniugi è paragonato all’amore irrevocabile che Cristo ha per la Chiesa (Cfr. Ef. 5,25-32), mentre l’unione dei corpi nell’impudicizia (l’unione sessuale fuori del matrimo nio) è esplicitamente condannata: 1Cor. 5,1-6; 7, 2; 10, 8; Ef. 5,4; lTm. 1, 10; Ebr. 13, 4; e con ragioni esplicite: (iCor. 6, 12-20) contamina il tempio dello Spirito Santo, quale è divenuto il cristiano. L’unione carnale, dunque, non è legittima se tra l’uomo e la donna non si è instaurata una definitiva comunità di vita.
Ecco ciò che ha sempre inteso e insegnato la Chiesa (Cfr. Innocenzo IV, Ep. “Sub catholicae professione”, 6 marzo 1254: DS. 835; Pio TI, Propos. condanna te nell’Ep. “Cum sicut accepimus”, 14 Nov. 1459: DS. 1367; Decreti del 5. Officio, 24 Sett. 1665: DS. 2045;
2 Marzo 1679: DS. 2148; Pio XI, Enc. “Casti connubi” AAS. 22 (1930) pp. 558-559), trovando, peraltro, nella riflessione degli uomini e nelle lezioni della storia un accordo profondo con la sua dottrina” (Dichiarazione della Sacra Congregazione per la Dottrina della
Fede, “Persona humana”, n. 7, del 19 Dic. 1975).
5 – “Parecchi attualmente reclamano una specie di “Diritto alla prova” quando c’è intenzione di sposarsi. Qualunque sia la fermezza del proposito di coloro che si impegnano in rapporti sessuali prematuri, tali rapporti “non consentono di assicurare, nella sua sincerità e fedeltà, la relazione interpersonale di un uomo e di una donna e specialmente di proteggerla dalle fantasie e dai capricci”
L’unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l’uomo e la donna si sia instaurata una comunità di vita definitiva. L’amore umano non ammette la “prova”. Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro” (C.C.C. 2391).
6 – Se due persone, fidanzati o meno, violando la legge di Dio, avessero dei rapporti intimi e in seguito ai quali si determinasse una gravidanza, a loro non è mai lecito, per nessuna ragione, sia pure di grave por tata, procurare un aborto, che è peccato gravissimo, essendo, un vero omicidio di un innocente, peccato cui è annessa anche la scomunica, prevista nel can. 1398 del Codice di Diritto Canonico. (Cfr. Giovanni Paolo 11, “Evangelìum vitae”, nn. 58-63).
Si può concludere tale riflessione sui fidanzati con le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica: “I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie del l’amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità” (C.C.C. n. 2350). Vivendo davvero così gusteranno le gioie della beatitudine di Cristo: “Beati i puri di cuore…” (Mc. 5,8); (C.C.C. 2350).
L’atto coniugale è aperto alla vita, quando non si evita positivamente la prole con metodi artificiali, come per es. usando metodi anticoncezionali o compiendo l’atto coniugale in maniera onanistica, versando cioè il seme fuori dalla vagina. (Cfr. Giovanni Paolo 11, “Evangelium Vitae”, nn. 13-14).
Il peccato che più facilmente porta all’inferno è l’impurità. Anche Satana, durante un esorcismo, dovette ammettere: “Tutti quelli che sono là dentro, nessuno escluso, ci sono con questo peccato o anche solo per questo peccato”. Qualche volta, se costretto, anche il diavolo dice la verità! Gesù ci ha detto: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5, 8). Ciò significa che gli impuri non solo non vedranno Dio nell’altra vita, ma neanche in questa vita riescono a sentirne il fascino, per cui perdono il gusto della preghiera, pian piano perdono la fede anche senza accorgersene e… senza fede e senza preghiera non percepiscono più per quale motivo dovrebbero fare il bene e fuggire il male. Così ridotti, sono attratti da ogni peccato. Questo vizio indurisce il cuore e, senza una grazia speciale, trascina all’impenitenza finale e… all’inferno.
Padre Raimondo Marchioro
“L’amore non deve usare gli altri, l’amore è casto.
E allora vi dico siate casti”.
Papa Francesco
Le parole degli Sposi, i loro movimenti i loro gesti, corrispondono all’interiore mozione dei cuori .
Soltanto attraverso il prisma di tale mozione è possibile comprendere ” il linguaggio del corpo “, nel quale si attua quella scoperta a cui diede espressione il primo uomo di fronte a colei che era stata creata come ” un aiuto che gli fosse simile “( cf Gen 2,20.23)”, e che era stata tratta da una delle sue “costole” ( la costola sembra anche indicare il cuore ) .
Giovanni Paolo II
_________________________
Catechesi :
Cantico dei Cantici
La Castità inizia dagli occhi, il non alimentare qualcosa di sessualmente accattivante che poi finisce per arrivare al cuore ;
La purezza è una scelta che ha dei varchi da non oltrepassare . La grazia passa sempre dalla purezza.
L’unico modo per conservare l’amore è donandolo.
(Elbert Hubbard)
Il perdono nella coppia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla del perdono nella coppia
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L’intimità nel matrimonio: felicità per gli sposi e apertura alla vita
L’atto coniugale è il linguaggio con il quale gli sposi si dicono l’un l’altro: ‘Io ti amo incondizionatamente, fedelmente, per sempre e con tutto il mio essere’.
1. L’espressione e la perfezione dell’amore coniugale negli atti propri dei coniugi
Il matrimonio, come unione coniugale, è ordinato al reciproco aiuto interpersonale dei coniugi e alla procreazione, accettazione ed educazione dei figli. Le forze istintive, emotive e razionali che sono presenti nella dimensione sessuale dei coniugi si ordinano e divengono degne della persona umana e dell’amore coniugale, quando sono compiute e governate dalle caratteristiche essenziali dell’amore e dell’unione coniugale: nel contesto di un amore indissolubilmente fedele e aperto alla vita. In tal senso, nell’unione coniugale si ha anche una scuola dell’inclinazione sessuale nella quale non c’è posto per il libertinaggio.
L’atto coniugale è l’atto proprio e specifico della vita coniugale. È il modo tipico con il quale i coniugi si esprimono come “una sola carne”[1], e arrivano a conoscersi reciprocamente nella loro condizione specifica di coniugi. È l’atto nel quale i coniugi si comunicano, di fatto, la reciproca donazione che hanno confermato verbalmente nel contrarre il matrimonio; è il linguaggio con il quale i coniugi si dicono l’un l’altro: ‘io ti amo incondizionatamente, fedelmente, per sempre e con tutto il mio essere. Mi impegno a formare con te una famiglia’.
L’unione sessuale è un atto di donazione, e dunque è un gesto esclusivamente coniugale. Comporta il preliminare impegno matrimoniale e la decisione reale di esprimere e realizzare ogni relazione coniugale come un atto di autentica donazione, in cui ogni coniuge cerchi prima e soprattutto il bene e la soddisfazione dell’altro[2]. In questo contesto, è cosa normale e buona che fra i coniugi ci sia una dimostrazione dell’amore che li unisce e li rende felici per il fatto di stare insieme. Queste dimostrazioni di amore sono molto diverse e intime, sono un dono di Dio e del coniuge. Soltanto per giusti motivi sarebbe accettabile, in una relazione coniugale, fare a meno di questo tipo di unione tra i coniugi.
Però l’intimità fisica non soltanto è uno dei mezzi più alti per esprimere amore e unità: è anche il modo con cui i figli arrivano nella famiglia. “L’unione dell’uomo e della donna nel matrimonio è una maniera di imitare, nella carne, la generosità e la fecondità del Creatore”[3]; per questo è bella e sacra. Come spazio dell’azione creatrice di Dio nella trasmissione della vita, l’unione dei coniugi deve essere segno dell’amore di Dio.
Di conseguenza, “gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano e arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi”[4]. L’atto coniugale non soltanto è moralmente buono ma, quando è assistito dalla carità, è santo e fonte di santificazione per le persone sposate[5]. È una conseguenza diretta della dottrina del matrimonio come cammino di santità. In questo contesto, san Josemaría affermava: “Quello che il Signore chiede loro è il rispetto reciproco, la mutua lealtà, un comportamento improntato a delicatezza, a naturalezza, a modestia. Vi dirò anche che i rapporti coniugali sono decorosi quando sono prova di vero amore e, quindi, sono aperti alla fecondità, ai figli”[6].
L’atto coniugale servirà alla realizzazione del bene dei coniugi se è veramente coniugale; sarà così, se è espressione della mutua donazione che, come elementi essenziali, comporta: l’atteggiamento di apertura alla paternità o alla maternità; il rispetto per la persona dell’altro e la padronanza dei propri istinti, i quali devono essere convogliati in modo tale che il desiderio non dia origine a una schiavitù, ma lasci la libertà necessaria per potersi donare all’altro. Questa è una delle ragioni per le quali la castità è in elemento indispensabile della verità dell’amore coniugale[7].
2. La castit
à: virtù degli innamorati
“La castità – dice il Catechismo – è una virtù morale. Essa è anche un dono di Dio”[8]. Una virtù da coltivare e un dono che ci viene dato gratuitamente: è un dono e un compito. Nella vita coniugale la sessualità dev’essere vissuta attraverso la castità. La castità come virtù di stato richiederà, nel caso delle persone sposate, un comportamento conforme alla sua realtà vitale: cercare il bene del coniuge, praticare la fedeltà coniugale ed essere aperti al dono della vita.
Vivere la castità vuol dire vivere pienamente l’amore[9]. Alcune volte gli sposi possono considerare la chiamata a essere casti e puri come qualcosa che potrebbe limitare il loro affetto: fin dove possiamo arrivare? Che cosa permette la Chiesa e che cosa proibisce? La verità è che la castità nella vita coniugale non consiste in un no a certe cose. Anche se esclude certi comportamenti che non sono degni, essa è soprattutto un sì radicale, profondo e semplice all’altro[10]. È l’attenzione premurosa dell’amore unico ed esclusivo verso l’altro.
La castità non è disprezzo né rifiuto della sessualità o del piacere sessuale, ma una forza interiore e spirituale che libera la sessualità dagli elementi negativi (egoismo, aggressività, sopraffazione, mercificazione dell’altro, narcisismo, lussuria, violenza…) e la promuove alla pienezza dell’amore autentico. È la virtù che permette di padroneggiare questa dimensione dell’uomo[11].
La castità richiede l’acquisizione del dominio di sé, che è una pedagogia della libertà umana. La castità coniugale permette agli sposi di inserire i sentimenti, gli affetti e le passioni in un bene superiore che li libera dall’egoismo e li rende capaci di amare veramente, rispettandosi a vicenda. In altre parole, la castità è la valorizzazione della sessualità come affettività impegnata, fedele, leale e rispettosa della situazione di ciascuno[12].
3. Aiutarsi l’un l’altro: l’intimità coniugale
Non poche persone confondono l’intimità coniugale con le relazioni maritali, però l’autentica intimità è molto più di questo: è quella relazione che mantiene forte e unito il rapporto tra i coniugi, è la profonda unione tra due persone che si amano[13]. L’intimità coniugale richiede la donazione reciproca e in essa si manifesta; va dalle differenze, e anche dalle discussioni su alcuni particolari aspetti della vita quotidiana, fino ai momenti in cui uno confida i sentimenti più intimi, quelli che non condividerebbe con nessun altro. Perché questa intimità esista, i coniugi debbono creare insieme un ponte di unione profondo – costituito da pilastri di conoscenza reciproca, di fiducia, di dialogo, di generosità, di rispetto, di ammirazione, di comprensione, di attrazione fisica, di tenerezza, di senso dell’humour, di vicinanza, ecc. –, che è possibile attraversare quando i due esseri si desiderano e si amano incondizionatamente.
I coniugi che vivono questa intimità generosamente cercano un’unione più completa e profonda di tutto il loro essere, dei loro corpi, delle loro menti e dei loro spiriti. Entrambi i coniugi coltivano il desiderio di profonda intesa, di conoscersi e di donarsi reciprocamente. Questi coniugi condividono passione, sentimenti ed emozioni, fanno programmi e insieme prendono decisioni; in poche parole, hanno una vita in comune, una vita che è di entrambi, e questo li rende unici e rende unica la loro relazione coniugale. È una intimità coniugale che trascende i coniugi e li porta a formare una famiglia nella quale si ha un’apertura alla vita e si cerca anche di essere socialmente fecondi.
Tutti i fini si richiedono l’un l’altro e, se si vogliono ottenere pienamente ed equilibratamente, occorre cercarli tutti, insieme e armonicamente, senza artificiose contraddizioni. Nello stesso tempo, è bene avere chiaro che il reciproco aiuto non è un mezzo per ottenere altri fini, ma è un fine in se stesso. Marito e moglie non soltanto si completano e si aiutano nel generare ed educare i figli, ma si completano anche riguardo a se stessi in quanto ognuno è il bene dell’altro.
“Il matrimonio cristiano non è una se
mplice istituzione sociale, né tanto meno un rimedio alle debolezze umane: è un’autentica vocazione soprannaturale […]. Gli sposi sono chiamati a santificare il loro matrimonio e a santificare se stessi in questa unione. Commetterebbero perciò un grave errore se edificassero la propria condotta spirituale volgendo le spalle alla famiglia o al margine di essa. La vita familiare, i rapporti coniugali, la cura e l’educazione dei figli, lo sforzo economico per sostenere la famiglia, darle sicurezza e migliorarne le condizioni, i rapporti con gli altri componenti della comunità sociale: sono queste le situazioni umane più comuni che gli sposi cristiani devono soprannaturalizzare”[14].
Javier Escrivá Ivars
[1] Cfr. Gn 2, 24.
[2] Ecco perché ogni atto contrario alla fedeltà ed esclusività coniugale costituisce un gravissimo attentato all’essere proprio dei coniugi.
[3] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2335.
[4] Concilio Vaticano II, Cost. Gaudium et spes, n. 49.
[5] Cfr. san Josemaría, Amici di Dio, n. 184.
[6] È Gesù che passa, n. 25. Lo stesso si può dire sull’uso del matrimonio quando si sa che, per cause estranee alla volontà dei coniugi, la procreazione non avviene.
[7] Cfr. A. Sarmiento, El matrimonio cristiano, p. 387.
[8] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2345. Inoltre il Catechismo spiega che: “La virtù della castità è strettamente dipendente dalla virtù cardinale della temperanza, che mira a far condurre dalla ragione le passioni e gli appetiti della sensibilità umana” (n. 2341). Ma, in che cosa consiste realmente la castità? Il Catechismo dice che: “La castità esprime la positiva integrazione della sessualità nella persona e conseguentemente l’unità interiore dell’uomo nel suo essere corporeo e spirituale” (n. 2337). Questa virtù “richiede l’acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia per la libertà umana” (n. 3339).
[9] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2331-2391.
[10] Cfr. Pontificio Consiglio per la Famiglia, Sessualità umana: verità e significato (8-XII-1995); idem, Vademecum per i confessori su alcune questioni di morale coniugale (12-II-1997).
[11] Non si tratta di un esercizio ascetico di rinuncia; essenzialmente, è un dono di Dio. Sicuramente comporta una lotta, come ogni virtù morale; però è grazia che lo Spirito Santo concede nel battesimo e nel sacramento del matrimonio (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2345). Da qui la necessità assoluta dell’orazione umile per chiedere a Dio la virtù della castità.
[12] “Ogni battezzato è chiamato alla castità. Il cristiano si è ‘rivestito di Cristo’ (Gal 3, 27), modello di ogni castità. Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a condurre una vita casta secondo li loro particolare stato di vita. Al momento del Battesimo il cristiano si è impegnato a vivere la sua affettività nella castità” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2348).
[13] Cfr. Erich Fromm, L’arte di amare, Mondadori.
[14] San Josemaría, È Gesù che passa, n. 23.
La relazione uomo donna che diventa sacramento
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla della relazione tra un uomo e una donna e dell’evoluzione in
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https://www.cristianitoday.it/la-relazione-uomo-donna-che-diventa-sacramento/
Amore fino alla morte o amore oltre la morte?
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla dell’esperienza dell’amore eterno
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https://www.cristianitoday.it/amore-fino-alla-morte-o-amore-oltre-la-morte/
«Ridi perché ti dico che hai “vocazione matrimoniale”? Ebbene, l’hai: proprio così, vocazione… » ▶ http://bit.ly/vocazione-matrimonio
Libro di Livia Carandente. Questo libro è il racconto di una persona che nella prova inizia ad amare davvero. Si comprende come il dolore, dovuto alla difficoltà di concepire, abbia condotto i due sposi ad abbandonarsi docilmente al progetto di Dio sulla loro vita e sul loro matrimonio.
Il Papa ci sta dicendo che il matrimonio è una testimonianza meravigliosa. Non solo quando le cosa vanno bene. In questo caso la coppia di sposi cristiani, paradossalmente, non si differenzia molto da chi non è sposato sacramentalmente. Soprattutto quando le cose diventano difficili. E’ lì che la coppia di sposi in Cristo può dare una testimonianza meravigliosa.
La Rivoluzione sessuale con Padre Piero Riggi
Padre Piero Riggi ci spiega che cos’è la rivoluzione sessuale e in cosa consiste
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https://www.cristianitoday.it/la-rivoluzione-sessuale-con-padre-piero-riggi/
L’amore per il prossimo non è solo un impegno organizzativo ?, ma è ciò che caratterizza le relazioni. E l’amore ❤ nella vita di Toni Zweifel è stato molto evidente ▶ http://bit.ly/2VYdLlp
Fu durante questo periodo che io e Valeria maturammo la decisione di ricominciare dal principio. Come due bravi giardinieri di Dio volevamo estirpare le erbacce che rendevano brutto “il nostro giardino” e preparare la terra, per piantare nuove piante e poi goderne il frutto.
https://matrimoniocristiano.org/2019/10/19/raccolgo/
https://matrimoniocristiano.org/2019/10/20/siamo-deboli-ma-non-siamo-soli/
La preghiera è esattamente questo. Dire a Gesù, anche oggi, ti voglio bene e voglio stare con te. Esattamente la stessa dinamica che avviene tra marito e moglie. La cosa bella sapete qual è? Gesù non è uno sposo geloso. Nutrire il nostro rapporto con Lui ci aiuta a vivere meglio anche quello tra di noi
https://matrimoniocristiano.org/2019/10/24/la-preghiera-e-dire-ti-amo-allo-sposo/
1⃣ Desiderio di ❣amare
2⃣ Attenzione agli altri ?
3⃣ Insegnare con l’esempio ?
4⃣ Insegnare ai bambini a volersi bene ?
5⃣ Accettare la debolezza di un cuore grande ❤
6⃣ Promuovere l’amicizia ?
7⃣ Rispetto della libertà ? ➡ http://bit.ly/363Pf6V
Ti amo,però io …
Ti amo, finché …
Ti amo, quando sei …
Ti amo, per ora …
Ti amo, ma fino ad un certo punto …
Ti amo, quando non ho nient’altro da fare…
Ti amo, perché sei proprio come ti voglio io …
Ti amo,perché solo tu mi capisci …
Ti amo, finché mi conviene …
Ti amo, ma con realismo ( non esistono le favole )…
Ti amo, ma non compro a scatola chiusa …
Ti amo, ma fidarsi è bene, non fidarsi è meglio …
Ti amo, ma se poi ne trovò un’altra più bella?
La ami quando non la confronti più con nessun’altra.
La ami quando diventa la tua casa,unica come quella della tua infanzia, unica come la donna che, amandoti ti ha messo al mondo.
La ami quando ami tutto di lei .
La ami quando non riesci più a trattenere più niente per te.
La ami quando diventa il tuo sorriso per cui vivi ogni giorno la tua vita .
La ami quando puoi fidarti completamente di lei .
La ami quando non hai bisogno più di garanzie e di controlli .
La ami quando desideri essere una persona migliore,
La ami quando desideri che lei realizzi i suoi sogni più belli .
La ami quando soffri con lei e quando gioisci per lei .
La ami quando continui a credere in lei dopo che ti ha deluso .
La ami quando ti lasci portare su strade che non avresti mai immaginato e ti scopri più felice di prima .
La Ami quando lei viene prima delle tue giuste ragioni !
La ami quando più nulla anteponi all’amore .
La ami quando stai bene anche solo , ma con lei è il paradiso .
La ami quando la “AMIPUNTOEBASTA”.
La ami quando la ami tutta, senza condizioni, senza riserve, senza confronti , per sempre .
LA AMI QUANDO LA SPOSI !!
Mimmo Armiento
Il discernimento degli Spiriti nella coppia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla del discernimento degli Spiriti nella coppia
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https://www.cristianitoday.it/il-discernimento-degli-spiriti-nella-coppia/
La gelosia repressa distrugge la coppia
Abbi serenità e gioia nel cuore. Certe crisi, certe paure in una coppia arrivano come il vento all’improvviso.
Tu hai paura che possa cambiare q…
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https://www.ritasberna.it/web/la-gelosia-repressa-distrugge-la-coppia/
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La relazione uomo donna che diventa sacramento
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla della relazione tra un uomo e una donna e dell’evoluzione in
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La preghiera in famiglia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla della preghiera in famiglia
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Matrimonio e Chiesa
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla del legame tra il Matrimonio e la Chiesa
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L’AMORE SPONSALE
L’amore sponsale è autentico amore
L’amore sponsale è un autentico amore e ne realizza, quindi, tutte le dimensioni:
– è attrattiva verso un bene: ti voglio bene;
– è amore di desiderio: il desiderio dell’amato e dell’amata;
– è amore di oblazione: qui sta la caratteristica più appassionata dell’amore sponsale,
cercare il bene dell’amato; la consuetudine di farsi dei doni tra le persone che sponsalmente si amano è il segno di un dono e di una donazione più profonda, quelli della propria persona;
– è un amore nel quale la tensione tra il desiderio possessivo e la donazione oblativa è forte e si esprime, frequentemente, in una aggressione del desiderio possessivo ed egoistico nei confronti del partner, contro la oblazione di se stesso all’altro. Quante crisi nascono nell’amore sponsale proprio perché, illudendosi di amare l’altro solo per il gran desiderio che se ne ha, lo si ricerca in modo possessivo e non oblativo, “per sé” e non “per lui”!
L’amore sponsale è inserito nella sessualità
L’amore sponsale ha una dimensione sessuale, è un amore sessuale e non si può quindi capirlo se non inserendone il discorso in quello della sessualità.
La sessualità
Oggi è senza dubbio caduto il riserbo che nel passato ha circondato il tema della sessualità: certo anche nel passato la sessualità la si viveva, se ne parlava, ma o nell’intimità o con volgarità; se ne cercava la conoscenza da parte dei ragazzi, ma, a causa del silenzio degli adulti, con morbosa curiosità; in pubblico, nelle famiglie, nella scuola il discorso era proibito o taciuto! Ora questo riserbo è caduto: della sessualità si parla dappertutto, forse fin troppo, e spesso in modo banale, volgare; la sessualità si mostra in tutti i suoi aspetti e in moltissimi modi: basta pensare alla pubblicità.
Evitando eccessi nel discorso e nelle immagini, si può e si deve parlare della sessualità nelle scuole e soprattutto nelle famiglie, da parte degli educatori e soprattutto dei genitori; però con chiarezza e proprietà di linguaggio, con obiettività e completezza di discorso.
Per esempio come fa la Chiesa in un solenne documento della Congregazione per l’Educazione cattolica da cui prendo questo testo: « La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l’amore umano… La sessualità caratterizza l’uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale, improntando ogni loro espressione. Tale diversità, connessa alla complementarietà dei due sessi, risponde compiutamente al disegno di Dio, secondo la vocazione a cui ciascuno è chiamato. La genitalità, orientata alla procreazione, è l’espressione massima, sul piano fisico della comunione d’amore, dei coniugi. Avulsa da questo contesto di reciproco dono… essa perde il suo significato, cede all’egoismo del singolo, è un disordine morale» (Orientamenti educativi sull’amore umano, 1983, nn. 4-5).
La sessualità qui è colta e descritta in tutte le sue dimensioni: le anatomico-fìsiche, le fisiologiche, le psicologiche e, più ancora, le dimensioni spirituali. Il sesso umano, infatti, anche se è immerso strutturalmente nel corpo, ha però una dimensione spirituale, perché l’uomo non è solo corpo, ma anche spirito; e lo spirito permea tutte le dimensioni della personalità umana; come, viceversa, le dimensioni fisiche e psichiche penetrano nello spirito, creando una profonda unità di corpo e spirito.
Castità, un grande dono per la nostra coppia .
https://it.aleteia.org/2019/11/14/3-anni-castita-grande-dono-beatrice-bocci-alessandro-greco/
La Parola, amore della famiglia?
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla di Gesù nella bocca, Gesù nel cuore
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La coppia unita in matrimonio appartiene a Dio e il male la odia
Siate sempre una #coppia disposta al #perdono reciproco e al #dialogo. Imparate a sapervi perdonare e comprendere e non vedete mai nell’altro un
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Famiglia, Corpo di Cristo
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla dell’immagine paolina che descrive la Chiesa applicata alla
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Santa Teresa d’Avila ci aiuta a non avere paura e a non essere ansiosi
Una preghiera che aiuta a calmare le ansie e le paure della vita
La mistica Teresa d’Avila o meglio Teresa di Gesù, è stata una religiosa maestra
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Anche noi sposi siamo chiamati a dire il nostro sì. Non solo il giorno delle nozze. La vita di una coppia di sposi si costruisce sui sì. Il rapporto si costruisce sui sì. Sì che molte volte costa fatica dire, altre volte richiedono coraggio, altre serve fiducia.
https://matrimoniocristiano.org/2019/12/13/il-nostro-matrimonio-e-un-si-rinnovato-ogni-giorno/
L’eros divino ( Ct 1-8 )
Per quanto possa sorprendere, uno dei documenti più belli della letteratura eroica ( il cantico dei cantici ), si trova nella Bibbia .Gia lo struggente esordio che da voce al desiderio dell’amata di essere baciata dall’amato, immerge nel vivo dell’attrazione sessuale : “Mi baci con i baci della tua bocca ! “.
Il bacio è uno dei gesti amorosi più universali dell’anima di coppia : talvolta ancor più dell’amplesso, è promessa, espressione e sigillo dell’amore .
L’emozione sensuale comunicata nel bacio alimenta l’innamoramento, che strappa da se stessi e attira all’altro : ” Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito con un sol tuo sguardo …”.
Gli innamorati fanno ingresso più profondamente l’uno nell’altra : dal livello fisico dei sensi accedono al livello psichico dell’anima, ove l’altro è più che un corpo , è corpo animato, respiro vivente . L’emozione amorosa, oltre che due sensibilità eroiche, mette in gioco due sentimenti soggettivi . L’amata può sognare il bacio dell’amato, e anche esigerlo, ma sa di non poterlo ottenere, e nemmeno lo vorrebbe, senza libera scelta dell’altro . Il bacio amoroso non può essere strappato, ma solo invocato. L’altro è libero di concederlo o meno .
La libertà che distingue l’amato dalle altre creature lo rende unico, e unico non per le caratteristiche somatiche o psichiche, ma per via del suo spirito, da cui scaturisce imprevedibilmente la libera scelta di amare .
Uno degli acuti del Cantico dei Cantici è proprio riservato all’unicità dell’amata : ” Siano pure sessanta le mogli del re, ottanta le concubine, innumerevoli le ragazze! Ma unica è la mia colomba”. Un uomo innamorato e una donna innamorata avranno occhi solo per chi dicono di amare; raggiungendo lo strato spirituale, gli innamorati giungono a quel livello della relazione per cui l’altro è consapevolmente voluto e deliberatamente scelto : ” Il mio amato è mio e io sono sua “. Che cosa può indurre la “magia” di due esseri che liberatamente si cercano ?
Qual’è l’origine della loro libera scelta di amarsi ?
Il Cantico dei Cantici risponde a questo interrogativo nella sua pagina più alta, vertice ideale e sostanziale epilogo di tutto il poema, quella in cui nella metafora del fuoco si scorge scintillare la profondità divina dell’ AMORE : ” Forte come la morte è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina !
La forza e l’adesione reciproca sono suggestivamente rappresentate dal simbolo del sigillo, cui l’amata si paragona per esprimere la sua volontà di essere ” incollata ” al suo amato, amore: ” Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio”.
Il legame amoroso tra l’uomo e la donna trascolora in alleanza dalle tonalità di assolutezza e durata proprie dell’alleanza di Dio con gli uomini .
L’esperienza sessuale evoca dal Cantico dei Cantici si presenta come un crescendo di intimità con l’altro che, a partire dal l’attrazione sessuale e dell’innamoramento sentimentale, raggiunge il legame spirituale radicandosi nell’alleanza religiosa.
In tempi come quelli attuali, in cui l’intimità sessuale sembrerebbe facile e immediata, assai spesso risulta SUPERFICIALE, contatto di epidermide senza alcuna PROFONDITÀ .
Per renderla appagante, si spremono allora l’emozione sessuale e l’incanto sentimentale, provando e riprovando a eccitarli e a soddisfarli, non giungendo a credere che senza coinvolgimento dello spirito : ALLORA DIVIENE COSÌ ARDITA DA ELEVARE IL DESIDERIO SESSUALE SINO A LAMBIRE ” L’AMORE DIVINO”.
O Signore come ci sono delle strade che conducono alle nostre dimore, così ci sono delle vie privilegiate per vivere la nostra spiritualità . Fà o Signore che possiamo percorrerle tutte attraverso la grazia che tu abbondantemente ci doni .
Fa che sappiamo discernere che cosa è bene per noi decidere .
Donaci la Sapienza del cuore e facci scoprire il mistero di Dio che ci racchiude nell’ascolto della tua parola, nel nostro dialogare, nei nostri corpi, bello stare con te , nell’amarci nelle imperfezioni, nel saperci correggere vicendevolmente, nel perdonarci a vicenda, nelle scelte del quotidiano vissuto in modo straordinario .
O Maria aiutaci in questa divina avventura e sostienici con il tuo amoroso sguardo di Madre provvida , tenera e misericordiosa .
Le vie per vivere la spiritualità di coppia sono :
•Ascoltate la parola
•Dialogare
•Fare l’amore
•pregare come coppia
• Amarsi
nell’imperfezione e correggersi
•perdonarsi nel quotidiano per le proprie fragilità e per i nostri limiti
•vivere l’ordinario e il feriale in modo straordinario
( l’arte di animare un gruppo di fidanzati e giovani coppie alla luce dell’amoris laetitia)
Tutti noi siamo chiamati a qualcosa di grande e che sia amore ❤!
In questo ebook gratuito da leggere dove vuoi ? si approfondiscono i temi legati alla vocazione cristiana ➡ http://bit.ly/36ct1yB
Nel giorno di san Tommaso d’Aquino, vi proponiamo i suoi 5 rimedi contro la tristezza ➡ http://bit.ly/37u9g77
Famiglia, Sposa di Cristo
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La vita di Chiara Corbella Petrillo raccontata da papà Roberto
Roberto Corbella, papà di Chiara Corbella Petrillo ci racconta che ragazza era sua figlia Chiara
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L’olio e la medaglia di San Giuseppe hanno ottenuto guarigioni
Fratel Andrea è un santo laico di origini canadesi, testimone delle guarigioni per intercessione di San Giuseppe
Fratel Andre, un santo laico di
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Nostra Signora di Akita e il potente messaggio al mondo moderno
Nostra Signora di Akita ha diffuso un messaggio che ha dei legami con quanto detto durante le apparizioni di Fatima
La storia delle apparizioni di
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Tradivo mia moglie con le prostitute, a Medjugorje ho capito che dovevo amarla
Questa è una storia conclusasi a lieto fine, grazie all’intervento della Regina della Pace. La persona che mi ha scritto in anonimato ha deciso di
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Famiglia, Tempio di Dio
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Marco Tanduo “La Musica per cantare la bellezza e l’onnipotenza del Nostro Creatore”
Il cantautore di musica cristiana Marco Tanduo ci racconta com’è nato il suo amore per la musica e come ha incontrato la fede
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L’amore di coppia vissuto nell’amore di Dio
Ci sono situazioni nella vita che bisogna gestire in un modo cristiano seguendo le leggi del Signore e piacendo a Lui e non agli uomini.
La vita
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Preghiera per non cadere nelle tentazioni
Alle tentazioni si reagisce con calma, serenità e pace dicendo a Gesù “Signore offro e metto questa tentazione nelle tue mani, se c’è anche un peccat
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Famiglia in comunione
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa domestica
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Il dialogo non arricchisce solo la coppia ma anche l’intera famiglia
Il dialogo non arricchisce solo la coppia ma anche l’intera famiglia. Le cose riportate sia positive che negative non sono gratificanti come quando l
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Le 7 armi che tengono salda e unita la famiglia di Dio
Non si può non evidenziare l’attacco che, in questo periodo storico, si sta vivendo nella società: un enorme attacco contro la famiglia, la pic
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Famiglia in missione
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e la famiglia, ci parla dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa domestica
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Padre Pio: l’unico vero fondamento del matrimonio è Dio
Per Padre Pio era inconcepibile un matrimonio non fondato su Dio. Un giorno a San Giovanni Rotondo mi si avvicinarono una signora e la sua giovane
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Arancini di riso
#Ingredienti
1 kg di riso
Mezzo kilo di tritato
3 uova sode
Due mozzarelle
#Procedimento
Cuocere il riso con poca acqua in modo che rimanga
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https://www.ritasberna.it/web/arancini-di-riso/
L’amore di coppia e le sue crisi. Ecco come affrontarle!
Cara amica mia, l’amore è un sentimento che va compreso, capito, scoperto ogni santo giorno. Non c’è giorno che basti per capire l’amore. Due persone
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https://www.ritasberna.it/web/lamore-coppia-le-sue-crisi-affrontarle/
Beato Pio (Ludwik) Bartosik : saper essere luce nel buio
Ludwik Bartosik nacque il 21 agosto 1909 a Kokanin in Polonia, in una famiglia molto povera. Dopo gli studi liceali, fu accolto nell’Ordine dei F
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https://www.cristianitoday.it/beato-pio-ludwik-bartosik-saper-essere-luce-nel-buio/
CONSIGLIO AGLI SPOSI
“Non chiamarla mai in modo secco, ma usa parole lusinghiere e tenere. Parole d’amore. Onorala e il pensiero di cercare l’omaggio degli altri non apparirà, poiché non avrà l’idea di elemosinare l’affetto che troverà in te. Mettila prima di tutto per la bellezza, come per la saggezza e testimonia. Introducila nell’amore di Dio e la tua casa traboccerà di beni. Tua moglie avrà forse beni personali e dirà: “Quando ho comprato questo non ho speso nulla che ti appartiene, ho speso solo per le mie risorse”. Cosa? Dopo il matrimonio, non hai più due anni! Sei uno e pensi che ci siano ancora due proprietà distinte? È sfortunato! Dopo il matrimonio non sei formale ma un essere, una vita. Perché dici: il tuo, il mio? Questa parola abominevole e degradante è un’invenzione diabolica. Il creatore ha fatto un bene comune di cose sicuramente necessarie. Nessuno può dire: il mio sole, la mia luce, la mia acqua. E tu dici: i miei beni? Questa è una dipendenza che deve essere affrontata soprattutto. Ma devi farlo molto delicatamente. Mostrale la felicità che hai nel vivere in compagnia e che preferisci la vita domestica a quella della città. Occupa un posto davanti agli amici e davanti ai bambini che ti ha dato: falle capire che è grazie a lei che li ami. Quando fa qualcosa di buono, congratulati con lei e ammira il suo talento. Se fai qualcosa di stupido, non biasimarla. Di ‘la tua preghiera comune. Impara a non temere nulla in questo mondo se non offendere Dio. Se un uomo sposa questo spirito, allora il matrimonio è molto vicino alla perfezione ”. – http://t.me/docendo_discitur San Giovanni Crisostomo
Jannifer Lake, dà alla luce il suo bimbo durante la malattia
Message: Una storia da far tremare i polsi.
L’amore più bello è quello che risveglia l’anima e che ci fa desiderare di arrivare più in alto, quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente. (Dal film Le pagine della nostra vita).
Buon San Valentino e tanto amore anche ai single , perché il Signore donerà a tutti lo sposo o la Sposa che ci farà dimenticare sia la solitudine passata che le delusioni .
♥️
MISTERO GRANDE
Il prete che mostra a centinaia di sposi la verità sul matrimonio.
È davvero un “Mistero Grande”, così come si chiama il progetto che riunisce le famiglie che con l’aiuto di don Renzo Bonetti, Presidente della Fondazione Famiglia Dono Grande, hanno compreso la “potenza del sacramento matrimoniale, nella sua missione altissima, che nulla, nemmeno il tradimento coniugale può annullare”, come dice lui. Una potenza e una fonte di grazia “che predico da anni ma che non ho ancora compreso a pieno, tanto è profonda”. Una vocazione ritenuta “per troppo tempo di serie B, come se il matrimonio fosse per chi non ce la fa ad essere vergine”.
Don Renzo, dopo anni di pastorale familiare sul territorio prima e a Roma poi, come Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana (anni ’90/2000), è tornato da tempo nelle sua terra veneta, dove oggi abita presso la “Domus Familiae” insieme a Diego e Marta che hanno letteralmente lasciato tutto per seguire la chiamata di Dio. La Dumus è frutto della donazione di un’altra famiglia che, comprendendo il dono che è il sacramento del matrimonio, ha voluto ridare ad altri la possibilità di scoprirlo in questa grande struttura che ospita quotidianamente coppie di sposi offrendo loro un cammino di santità tramite una compagnia umana, incontri, convegni e catechesi. Ma come è nato tutto questo?
Don Renzo, nella parrocchia di Bovolone (Vr) all’inizio del suo ministero sacerdotale cominciò profeticamente da subito a “capire che il sacramento nunziale era fondamentale”, perché “è la prima chiesa, che sta alla base della Chiesa e della società”, spiega il sacerdote. Insomma, “come i preti consacrandosi ricevono il dono di trasformare il pane nel Corpo di Cristo, cioè di rendere possibile ancora oggi l’incarnazione e la presenza viva di Dio, gli sposi hanno il potere di incarnare l’amore di Gesù che dà la sua vita per la Chiesa, per il mondo e persino per i nemici”. Come un prete, qualsiasi cosa accada o faccia, continuerà fino alla morte ad avere questo potere, donatogli dallo Spirito il giorno della consacrazione, di trasformare il pane nel corpo di Cristo, anche gli sposi, dovessero anche essere traditi e abbandonati, avranno sempre la capacità, ricevuta il giorno nozze, di amare come Cristo sul Calvario.
È così, senza fronzoli, che don Renzo parla alla Fraternità Sposi per sempre, nata all’interno del progetto Mistero Grande: “Non siamo un gruppo di mutuo aiuto ma siamo fratelli che si sostengono nel vivere la santità attraverso il sacramento del matrimonio”. Ma come, proprio loro che il mondo, e ahimè anche la Chiesa spesso giudica sconfitti, parlando di “fallimento delle nozze”? “Altro che falliti – continua don Renzo – siete chiamati ad essere profeti di cosa sia veramente il matrimonio, qualcosa che il mondo anche cristiano non capisce più, o forse non ha mai capito fino in fondo: non credete a chi vi dipinge come quelli che hanno deciso solo di obbedire alla regola del “non commettere adulterio”, sopportando la situazione eroicamente e a denti stretti. Voi non siete eroi, perché il dono che lo Spirito vi ha fatto il giorno delle nozze, quello di amare come Gesù fino a morire per la salvezza dei peccatori, non è frutto della vostra volontà. Certo voi potete usarlo oppure no. E per usarlo dovete coltivarlo”. Come si fa, il sacerdote lo spiega con una formula forse non facile, ma semplicissima ed accessibile a tutti: “Mettete al muro lo Spirito Santo, invocatelo. Quello Spirito ha reso i cristiani lieti davanti ai leoni e non può fare questo? Può, ma bisogna consumarsi le ginocchia e tirare fuori le corone del Rosario che tenete nei borselli”.
Insomma, invece che una pacca sulla spalla e un “poverini, se volete rifarvi una vita vi capisco”, don Renzo ricorda a questi sposi la missione altissima, il compito, a cui Dio li chiama: “Questo amore deve arrivare a tutti: ripeto avete la capacità di amare come Cristo i vostri coniugi, i figli, ma anche i vicini, persino i vostri nemici. Usatela!”. A vedere questa gente che accoglie ogni persona che incontra come un dono, a percepire l’entusiasmo e la luce degli occhi di alcuni di loro, pieni di dolore e amore insieme per il coniuge che li ha traditi, a guardare la loro disponibilità nel soffrire e nel dare la vita “per avere mia moglie vicina in Paradiso, che la vita non finisce qui”, spiega Marco a pranzo, si capisce che quello che don Renzo dice è vero. È carne, appunto.
Per questo motivo ad un gruppo di giovani sposi (circa un centinaio) venuti da tutta Italia per seguire il cammino “A due a due Dio li mandò”, don Renzo spiega: “Non sciupate la bomba di amore che avete fra le mani, “da quando siete sposati esternamente apparite sempre voi, come dei singoli, ma la vostra natura non è più la stessa: ora siete una sola cosa, in questa unione c’è la grazia del sacramento che la Chiesa deve ancora comprendere e che non ha ancora raggiunto tutti i suoi sbocchi pratici, perché non la si è usata abbastanza”. Perciò, “siete un potenziale congelato!” Un po’ come dei preti che non conoscessero le formule per trasformare il pane nel corpo di Cristo”, dice don Renzo ai presenti, infiammando i cuori di chi non aspetta altro che pastori capaci di comunicare loro l’altezza del compito che hanno e la via per attuarlo. Perché non c’è nulla di più desiderabile per il cuore umano di raggiungere le altezze d’amore a cui aspira. Insomma, don Renzo chiede tutto, spiegando come ottenere il Tutto per cui l’uomo è sempre inquieto: “L’amore di Dio che sta dentro il sacramento nunziale: potete lasciare il capitale in banca ed elemosinare amore altrove, riducendo la fedeltà al non tradire e non demordere, oppure potete usarlo fino in fondo”.
Poi don Renzo ricorda come davvero sia “tutto lì nelle parole che il prete ha pronunciato durante il vostro matrimonio, di cui voi siete i soli ministri ogni giorno: “O Dio…hai voluto adombrare nella comunione di vita degli sposi…per rivelare il disegno del tuo amore”. Ecco il fine delle nozze: mostrare l’amore di Dio al suo popolo e al mondo. Pensate che rivoluzione per la vita della società!”. A pranzo don Renzo ripete: “Se mendicate insieme dallo Spirito il Suo amore che vi rende capaci di morire per l’altro, farete centro…diventerete fiamma per infiammare il mondo con l’amore divino”. Che non sono parole lo dicono anche Diego e Marta, 3 figli, che “abbiamo scoperto queste cose dopo 20 anni di matrimonio: ci rispettavamo certo, ma questa unità profonda non la vivevamo”. Marta spiega di quando cercava ovunque la risposta a quella sete che avevo di Amore totale, “ma al primo seminario a cui partecipai, don Renzo disse che la risposta era lì davanti a me da 20 anni, era nel sacramento: cominciammo (come fanno centinaia di famiglie legate a Mistero Grande e sparse per l’Italia) a pregare insieme ogni giorno, a leggere il Vangelo quotidiano, ad aprire casa a chi voleva pregare con noi e tutto cambiò”. Giorgio spiega che ora la comunione fra loro è reale e assicura che “fra noi c’è un prima e c’è un dopo l’incontro che abbiamo fatto con don Renzo e Mistero Grande”.
Infine, Michi e Maia, seduti intorno ad una tavola imbandita per gli amici, ricordano il dolore dell’infertilità: “Quando scoprii che non potevamo avere bambini andai in crisi nera, misi in discussione tutto, la mia femminilità, il mio essere moglie. Avevo la morte dentro”.
Poi il dialogo con don Renzo “mi fece vedere ciò che il dolore aveva oscurato, l’amore di mio marito” e successivamente la compagnia di un’altra famiglia di Mistero Grande che non potevano avere bambini, ma che “erano bellissimi, pieni di amore, quindi li seguimmo nel cammino proposto da Mistero Grande”. Cammino grazie a cui Michi comprese che “Dio era reale”, mentre Maia, “ricordando che si sono trasferiti vicino alla Domus dopo diversi traslochi, perché questa è finalmente casa, ha scoperto che esiste una fecondità che va oltre la fertilità”. Il dolore resta, ma il sacramento li rende generatori di amore, ospitalità, servizio. Basta guardare come si rispettano e adorano per capire quanto la bellezza dell’amore vero, sino al sacrificio di sé per l’altro, abbia una capacità attrattiva senza pari.
Insomma, in questo tempo in cui il sacramento del matrimonio viene ridotto a modello da raggiungere moralisticamente, perciò attuabile dai pochi eroi che riescono a fare lo sforzo della fedeltà, le centinaia di famiglie che seguono la via di Mistero Grande dicono che invece ad agire fra loro è lo Spirito di Dio mendicato e Gesù presente in mezzo a loro. Colui che rende la sublimità unitiva dell’amore coniugale una realtà reale, certo e a cui occorre aderire continuamente. Ma vera e resa tale ogni giorno dal sacramento divino che gli sposi sono chiamati ad amministrare.
Io: Invitata al mio matrimonio
E’ sempre bello condividere con voi il #racconto del mio #matrimonio
Molti di voi sanno che il 10 settembre 2016, per volere di Dio mi sono
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Come difendere il tuo matrimonio dall’infedeltà
Le amicizie innocenti possono trasformarsi in delle interferenze nella coppia, quindi Attenzione!
E’ evidente che la nostra società è sempre più o
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L’amore non è un sentimento! Allora cos’è?
Spesso sentiamo parlare della parola “#amore”. C’è chi intende per amore, il sentimento tra uomo e donna, tra innamorati e fidanzati, ma sarebbe
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L’indifferenza uccide le famiglie e la società
L’#indifferenza è un male contagioso che si è diffuso a macchia d’olio in tutti i rapporti: #amicizia, #coppia, #famiglia, #parentela e #comunità pa
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Coltivare e conservare la fede nella famiglia
Pregare insieme e andare in chiesa, carità e amore verso tutti
Viviamo in un periodo in cui veniamo ogni giorno a conoscenza (dai fatti di cronaca
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Gli angeli e la custodia della famiglia
Don Giuseppe Fiorentini, sacerdote e teologo del matrimonio e della famiglia ci parla della protezione degli angeli per l’amore coniugale
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Impara ad amare la parte più “racchia” di tua moglie .
LA CASTITÀ È POSSIBILE
Padre Matteo Lagrua mirabile in una catechesi sulla castità.
Il discorso sulla castità è un discorso difficile oggi, in un mondo corrotto, che ci fa sentire i suoi miasmi, anche che noi non vogliamo, ma è un discorso necessario, perché è il segno, la castità, della nostra appartenenza a Cristo Signore. Un discorso, dicevo, difficile che tanti non vorrebbero sentire. Dice l’Apostolo che quando Felice (Atti 24,24) arrivò in compagnia della moglie Drusilla, che non era la sua vera moglie perché era una seconda moglie, dopo aver divorziato dalla prima, e allora fece chiamare Paolo e lo ascoltava intorno alla fede in Cristo Gesù. Ma quando Paolo si mise a parlare di giustizia e di continenza e del giudizio futuro, allora Felice si spaventò e disse: bene bene per il momento puoi andare, poi sentiremo questi discorsi da presso. Per cui Felice credeva, come si sul dire tra il buono e il bagnato, e Drusilla che era accanto a lui, quando Paolo incominciò a parlare di continenza, di giustizia, di castità, cominciò a tremare, perché Paolo parlava anche del giudizio futuro; ma è un discorso, dicevo, necessario perché bisogna ribadire il valore della castità, che per noi è la legge di vivere nel mistico corpo di Cristo. Chi vuole vivere nel mistico corpo di Cristo, non può non essere casto. Altrimenti c’è la condanna per lui.
Ecco allora il valore della castità che io voglio sintetizzare in quattro o cinque punti, riferendomi ai testi neotestamentari abbiamo innanzitutto un valore cristologico e un valore pneumatologico, poi un valore latreutico, un valore escatologico.
Esaminiamo questi quattro primi valori, ce ne sono altri, e prendiamo per restare con i piedi saldi sulla parola di Dio con due testi, il primo testo è 1Corinzi 6 (15-20), il secondo testo è 1Tessalonicesi 4.
“Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?” ecco il valore cristologico, il nostro corpo non ci appartiene è di un altro. “Prenderò dunque le membra di Cristo”, siamo noi, “e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! Non sapete voi che chi si unisce con una prostituta forma con essa un corpo solo?” “Fuggite dunque la fornicazione e qualsiasi impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta è fuori del suo corpo; ma chi si dà al peccato di impurità, pecca contro il proprio corpo. Voi non sapete che il vostro corpo e tempio dello spirito Santo, che è in voi? e che avete da Dio e che non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”
Se qualcuno distruggerà il corpo di Dio, Dio distruggerà lui. Dunque il nostro corpo è il corpo di Cristo, guai a chi tocca il corpo di Cristo, guai a chi lo profana, guai a chi lo distrugge o in sé o negli altri, perché Dio distruggerà lui. Non sapete che l’ira di Dio è scesa in questo mondo per i peccati dell’impurità? Glorificate dunque Dio nel vostro corpo. Ecco il valore cristologico ed ecco il valore pneumatologico. Voi siete dimora dello Spirito e lo Spirito è Santo e deve abitare in un’abitazione santa. Non potete dunque offrire allo spirito una abitazione immonda o sconsacrata. Per questo valore pneumatologico noi dobbiamo conservare puro il nostro corpo, incontaminato il nostro cuore, limpida la nostra mente. Cioè tutto l’uomo dev’essere limpido, perché dimora dello Spirito.
Prendiamo un altro testo, un testo agli Efesini (5,3-8) e poi prenderemo quello ai Tessalonicesi.
“Quanto ai peccati di impurità e di ogni altra specie di impurità o cupidigia neppure se ne parli tra di voi”, cioè questa parola non esiste, questo argomento non esiste, è scontato che voi dovete essere puri, è scontato perché questo si addice ai santi e lo stesso si dica delle volgarità, delle trivialità, tutte cose sconvenienti. “Perché sappiatelo bene, che nessun fornicatore, nessun impuro avrà parte al regno di Cristo e di Dio”. È chiaro, nessun impuro entrerà in cielo.
“Nessuno vi inganni con vani ragionamenti” quasi che queste cose siano innaturali, “per queste cose infatti piomba l’ira di Dio sopra coloro che gli resistono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Comportatevi come figli della luce”, una volta eravate figli delle tenebre, ma adesso siete figli della luce dunque vivete come figli della luce e queste cose che sentite condannatele apertamente, perché quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino a parlarne. Voi siete figli della luce e come figli della luce dovete vivere.
Tocchiamo un altro testo 1Tessalonicesi 4 (3-8) che è molto più esplicito, perché li tocca la nostra santificazione. Dice l’Apostolo:
“Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: cioè che vi asteniate dall’impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passione e libidine come fanno i pagani che non conoscono Dio; e che nessuno offenda o inganni in questa materia il proprio fratello”, dicendo che queste cose non sono peccato “Perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. Dio non ci ha chiamati alla impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito”.
Ecco qui il testo è molto chiaro, questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: cioè in che cosa consiste la santificazione, conservarsi puri, conservarsi casti, mantenersi illibati davanti a Dio, questo è la nostra santificazione ed in questo nessuno inganni il suo prossimo dicendo che non è così, perché Dio si vendicherà di colui che dovesse ingannare il proprio prossimo a riguardo di queste cose. Voi siete il tempio dello Spirito e Dio è vindice del vostro comportamento nei riguardi dello Spirito, Dio non ci ha chiamati all’impurità ma alla santificazione. Dove c’è equazione tra purezza e santità, tra impurità e condanna.
Tra questi testi che noi abbiamo così messo avanti, questi quattro testi, si evince chiaramente il valore della castità, il valore della purezza, soprattutto il valore cristologico e pneumatologico, Cristo nacque da una madre vergine, pura, illibata, si mantenne vergine e puro. Chiamò gli apostoli e li obbligò alla castità se volevano stare con lui e predicò la castità come norma per coloro che vogliono seguirlo, come modo di vivere il regno di Dio. È chiaro che la castità è un carisma e che non a tutti è dato questo dono, questo come castità virginale, ma come castità virtù questo è un obbligo per tutti i cristiani, per tutti quelli chiamati al regno di Dio.
C’è un altro valore, il valore latreutico, sacrificale. Cristo ha offerto il proprio corpo puro e senza macchia, l’agnello che si doveva offrire a Dio doveva essere puro e senza macchia, il profeta Malachia (1,6-8) si lamenta che le offerte sacrificali, gli animali, erano talvolta fatte con animali difettosi. Con Dio nessun animale difettoso, agnello puro e senza macchia. Siate santi perché Santo è Dio. Siate puri voi che portate i vasi del Signore, noi siamo un popolo sacerdotale, si c’è il celibato per i sacerdoti, ma per tutti noi che siamo sacerdoti per Gesù che partecipiamo al sacerdozio di Cristo, vige sempre il dovere della castità secondo il nostro stato. C’è una verginità consacrata con il voto di frati e suore, c’è il celibato come legge della Chiesa per i preti ma c’è la castità comune o giovanile o coniugale o vedovile, ma in castità conservare puro il proprio corpo secondo le leggi che vigono nella castità giovanile, nella castità coniugale, nella castità vedovile. Nessuno è arbitro del proprio corpo. Il nostro corpo è di Cristo. E il corpo di Cristo è offerto in sacrificio, è un corpo sacrificale, ecco perché l’apostolo ai Romani (12,1) dice una parola:
“Offrite i vostri corpi come sacrificio grato e profumato a Dio”.
Dunque il nostro corpo deve essere offerto a Dio come sacrificio gradito a lui, ecco il valore sacrificale del corpo, il valore sacrificale della castità. La croce che noi portiamo, il tau segnato su di noi, perché la castità comporta una croce, comporta un tau, comporta cioè un sangue che si sparge, comporta un grande sacrificio, crocifissione come dice l’apostolo ai Galati (5, 24):
“Coloro che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù hanno crocifisso il proprio corpo con tutte le loro passioni”.
Dunque si tratta di crocifiggere il corpo, perché il corpo è il corpo di Cristo e offrire insieme con il corpo di Cristo il suo alito di vita a Dio. C’è ancora un valore, il valore escatologico ricordate che combinarono quei Sadducei quando si presentarono a Gesù leggiamo Matteo 22 (23-30):
“In quello stesso giorno vennero da lui alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogarono: “Maestro, Mosè disse: Se uno muore senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello. Ora, c’erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l’hanno avuta in moglie”. E Gesù rispose loro: “Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo”.
e tutto quello che segue, allora noi mantenendoci puri anticipiamo quello che noi saremo e la Chiesa pura come segno della seconda fase in cui essa si troverà quando tutti i suoi figli saranno come angeli di Dio, in paradiso non ci saranno, meno male, né moglie né marito, tutti come gli angeli del Signore. Il marito e la moglie sono un ricordo dell’età passate, ma lì non ci sono né mogli né mariti, tutti come angeli del Signore. Allora ecco il valore escatologico della purezza cristiana, un valore che le altre religioni non riconoscono ma che noi dobbiamo riconoscere perché è un valore di evangelizzazione per noi. Noi ci presentiamo con questo valore ed è un valore di conquista del mondo che non crede, non può credere alla purezza e alla castità. Purezza e castità che si possono mantenere soltanto con la grazia del Signore, lo diceva Gesù che ci vuole un particolare dono di Dio, una particolare grazia di Dio, che tutti dobbiamo chiedere, come la chiedeva Salomone per mantenerci puri e casti secondo il nostro stato.
“Poiché io -dice Salomone nella sua sapienza (Sap 8,21) – riconoscevo che da me stesso non mi sarei potuto mantenere puro, lo chiesi al Signore: dammi Signore la continenza”. Dunque Salomone chiedeva la continenza, la purezza perché sapeva che da solo non l’avrebbe fatto, però è un grande valore e per noi oggi è un valore di conquista, è un segno davanti a tutti e quando noi manchiamo di castità, manchiamo di purezza, ci adeguiamo agli altri, al vizio del mondo noi togliamo questo segno di riconoscimento e questa prova che Cristo è venuto in questo mondo a portare questo valore, il valore della purezza. Comunque in cielo noi saremo come gli angeli di Dio, ma quelli i quali hanno conservato una purezza totale avranno un premio particolare, come detto qui bellamente nell’apocalisse capitolo 14 (1-5):
“Poi guardai ed ecco l`Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra.
Conserviamo questo profumo e facciamo così spandere questo profumo in qualunque ambiente noi ci troviamo , profumiamo con la castità, con la purezza la casa del Signore.
Il puro è libero, se il tuo occhio è puro tutto il tuo corpo è luminoso, diceva Gesù, se invece il tuo occhio è malato quante tenebre in te.
Dico, il cuore puro, e soltanto il cuore puro è in condizione di amare e di servire. Il puro può amare tutti, non è vincolato a nessuno, può amare con tutte le forze che Dio gli dà; può amare di amore battesimale, quell’amore che lo spirito Santo ha deposto dentro di noi, che è l’amore puro perché è l’amore santo, l’amore dello Spirito Santo. Chi è puro è libero, non è vincolato, o a uomo o a donna, è libero di servire i propri fratelli, di donare ai propri fratelli. Il puro è più fecondo di chi è maritato, ecco:
“esulta, o sterile… perché i tuoi figli sono più numerosi della donna maritata”
diceva il profeta (Isaia 54,1), perché chi è sterile, chi non ha figli, chi si è mantenuto casto e puro, avrà una grande discendenza, avrà tanti figli e figlie.
Nel regno spirituale si diventa padri e madri di una moltitudine di figli che vengono generati a Cristo, chi è casto è nelle condizioni ideali per divenire grande, non è servo di nessuno ma può servire tutti, chi è legato invece non può facilmente servire. Ecco perché gli apostoli dovettero essere casti per poter servire tutti, per camminare per la causa del Vangelo. Tutti dobbiamo essere puri, ma soprattutto quelli che Dio chiama a fare evangelizzazione, quelli che Egli chiama alla sua sequela, quelli che Egli chiama ad un particolare servizio della Chiesa e non tema chi è puro di non amare, quanto ama un cuore puro non possono amare certo i cuori legati, la capacità di amore di un cuore puro è centuplicata. Per cui non dobbiamo temere l’atrofizzazione del cuore, perché la castità, la purezza non atrofizza il cuore, se dovesse essere così non era cosa buona la castità e la verginità.
Il cuore deve mantenere la capacità di amare, la capacità di donare e di donarsi non ad una persona ma a mille persone, a tutte le persone del mondo. Per cui non dobbiamo temere l’atrofizzazione dell’amore o del cuore perché chi è puro è chiamato all’amore ed ama teneramente, fraternamente tutti, tutti i figli di Dio. Venite e guardate la castità, è chiaro che dobbiamo accennare, perché qui andiamo al pratico adesso, vi accennavo alla castità giovanile, castità coniugale, castità vedovile. È chiaro che non tutti siamo chiamati alla castità perfetta, alla verginità consacrata, al celibato, alla continenza assoluta, non tutti altrimenti il mondo potrebbe chiudere bottega. Però in qualunque stato noi ci troviamo, la castità non deve venir meno.
Castità giovanile che cosa comporta? Comporta che certe cose non si possono fare, cioè che non si può usare il sesso, i giovani non lo possono usare prima di sposare né con se stessi né con gli altri, è una croce, ma è un educazione necessaria, il sesto comandamento: non commettere atti impuri, punge soprattutto per i giovani che sono anche portati appunto per la loro irrequietezza specialmente nella presente età pagana, e soltanto nella forza dello spirito possono adoperare bene, ci vuole molta preghiera, molta frequenza dei sacramenti, molta adesione alla parola di Dio, ma la legge è questa: conservarsi puri, non indulgere a forme di sessualità proibite, non si può usare in pratica il sesso per il giovane che ancora non è sposato.
Va detto soprattutto ai fidanzati, i fidanzati attraversano il momento sacro dell’amore, viene detto che questo è il tempo sacro dell’amore, il fidanzamento, perché è un momento sacramentale. Simboleggia l’amore nel deserto di Cristo con la Chiesa, il fidanzamento di Cristo con la Chiesa e quando questo amore viene sciupato cessa, oggi non si trova più l’amore, lo diceva Enrico Bene, lo ricordo bene, buon anima, un grande uomo: “io non trovo più l’amore del mondo per i miei fratelli, non lo trovo nei giovani, non lo trovo nei coniugati, non lo trovo nelle vedove, sebbene ho trovato l’amore tra le suore, tra i religiosi”.
Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l`Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l`Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia”.
Ecco fratelli, ecco sorelle la bellezza della castità che nel suo ultimo termine è verginità consacrata, verginità cristica, verginità che ha il profumo di Maria, di Maria vergine che è il profumo del giglio e che mette sul nostro tavolo il cantico nuovo, un cantico che nessuno può cantare, che nessuno può comprendere, se non quelli che sono vergini come Cristo come Maria.
Dico un discorso difficile oggi fratelli e sorelle quello della castità, ma un discorso anche affascinante. Quando Ambrogio, vescovo di Milano, faceva essere discorsi e soprattutto ribadiva il valore della verginità succedeva un fenomeno strano: che le ragazze che andavano ad ascoltare Ambrogio non tornavano più a casa ma volevano rinchiudersi e prendere il velo della verginità. Tanto che le madri cristiane, le madri italiane, perché da ogni parte d’Italia andavano a sentire Ambrogio si misero in allarme e consultandosi tra di loro non volevano più mandare le proprie figlie a Milano, perché ci rimanevano tanto era bello, persuasivo e penetrante il discorso di Ambrogio. Oggi invece si può parlare di castità quanto si vuole, di verginità quanto si vuole, non si vede nessuno, non si fa monaco o monaca nessuno perché il mondo molto è penetrato in mezzo a noi, perchéquesto discorso è duro.
Diceva Gesù agli apostoli che erano rimasti con lui dopo il discorso dell’eucaristia, e tutti lo avevano abbandonato dicendo questo discorso è duro, diceva Gesù, trovandosi solo con gli apostoli: ve ne volete andare anche voi? Andatevene pure ma il discorso è questo. Così anche io dico a me e a tutti voi: il discorso può essere duro ma non può essere diverso, se volete potete andarvene ma non si cambia una sillaba da quello che è detto nelle scritture, non si cambia un iota da quello che è uscito dalle labbra di Cristo.
Adesso andiamo ad esplicitare, sì la castità, ma come dobbiamo coltivare la castità e perché questa castità, si sono valori, valori astratti, noi diciamo subito che la castità non tarpa il cuore dell’uomo. L’obiezione che si fa la più frequente è che il Signore ci ha dato un cuore per amare e un corpo, perché ha detto crescete e moltiplicatevi. Ha messo dentro il nostro corpo un istinto che bisogna soddisfare, ha messo nel nostro cuore un amore a cui bisogna dar fuoco. Io vi dico che con la disciplina e con la grazia di Dio noi possiamo conservare puro il nostro corpo, in qualunque stato di vita ci troviamo. È si una croce, soprattutto quando si è giovani, ma è una croce che alla fine sarà luminosa e deliziosa. Deliziosa perché ci libera dai tormenti della carne, luminosa perché da un particolare fulgore, una particolare luce alla nostra vita, al nostro sguardo e al nostro viso. Quando voi entrate in un monastero di suore, di clausura soprattutto, resterete abbagliati dalla bellezza della luce che emanano, sono corpi virginali. Però è sempre una croce, una croce che dobbiamo portare perché dobbiamo in questa croce, crocifiggendoci, partecipare al sacrificio redentivo di Cristo e perché questa croce ci rende conformi a Cristo Signore e ci rende belli. Non c’è cosa più bella, più profumata della castità. Diceva bene Qoelet (9,8):
“abbi cura di avere sempre vesti bianche e non manchi mai il profumo sul tuo capo”.
Ecco il vero cristiano, vesti sempre bianche e il profumo di Cristo sul nostro capo, il profumo della castità, il profumo del nome del Signore. Olio profumato è il tuo nome per questo le fanciulle ti vengono appresso.
Ma quale castità? Ma la castità che ci rende liberi, non è una castità che ci rende schiavi. Meglio non avere la castità che essere schiavi, la castità e liberante, rende libero l’uomo, rende libero l’uomo di amare e di servire.
L’amore vero quello che dura pochissimo quando si è fidanzati, perché l’amore tra i fidanzati, il vero amore, non va oltre i tre mesi poi cede il posto o alla passione o all’odio o all’affetto maritale, con l’affetto sponsale. Ma amore con amore è un elemento divino che cala sulla terra tant’è vero che quando c’è il vero amore si usano termini divini, non termina mai, senza che ci se ne accorga, ecco per esempio una cartolina, il fidanzato alla fidanzata dice: “eternamente tuo”, oppure “ti adoro”, oppure “anima mia”, “tu sei tutta la mia vita”, sono attributi che si usano con Dio, ma sono termini veri perché esprimono una realtà, la realtà dell’amore è quando si è sinceri, e non si può non essere sinceri quando si scrivono queste cose, quando si è veramente sinceri quello è il momento dell’amore che non dura oltre i tre mesi, perché noi diventiamo la creatura per poterla amare ma ben presto cadono i veli e la realtà compare e ciò che è ideale cessa di essere ideale per dare luogo alla realtà contingente. Dall’amore ideale cade la patina di divinità che ci faceva adorare quella persona amata, per dare luogo all’affetto, per dare luogo alla passione, per dare luogo all’odio tante volte. E allora si diceva che tra i fidanzati bisogna gustare l’amore, appena l’amore è toccato dal sesso cessa, cade all’istante. Gustate l’amore fidanzati, se lo siete, gustatelo finché dura, perché non lo gusterete mai, quell’amore che ci dà la sensazione del divino. Comunque durante questo periodo il corpo nostro è di Cristo, il corpo degli altri è di Cristo e non possiamo usare il corpo nostro o il corpo degli altri, perché siamo legati alla virtù, al dovere della castità perché è la legge che vige nel mistico corpo di Cristo.
Castità coniugale: è più difficile, perché avere un uomo o una donna accanto con la passione che bolle e mantenersi puri non è una cosa facile, ci sono delle regole da osservare, a queste regole bisogna che noi ci adattiamo. Non è che tutto si può fare. Il discorso sarebbe lungo, non è tutto lecito: c’è il lecito e l’illecito e bisogna conservarsi puri, casti nell’uso del coniugio. Non possiamo fare per conto nostro, perché il corpo nostro è di Cristo, il corpo della compagna è di Cristo e Cristo consente l’uso del matrimonio che eleva appunto a sacramento per rendere questi atti sacramentali, appunto perché redimendo così e trasferendo il coniugio in una sfera sacramentale gli sposi non si impiglino nell’uso del matrimonio ma debbono rimanere sempre in quei limiti voluti da Cristo Signore. Per cui tutti questi usi di contraccettivi e robe del genere, tutti questi modi di fare, tutti condannati e c’è un guaio, tutto il mondo è immerso nel peccato. Quanti cristiani sono immersi nel peccato? E cristiani che si accostano impassibilmente all’eucaristia, come se niente fosse, così commettono sacrilegi su sacrilegi. Inquinano il corpo proprio e inquinano il corpo di Cristo sull’altare, e mangiano e bevono la propria condanna.
Castità vedovile: se qualcuno perde il marito o perde la moglie, si può si risposare ma finché è vedovo o vedova deve conservarsi puro e casto. Non è consentito un secondo matrimonio vivente la prima moglie o il primo marito, il divorzio non è consentito. Diceva già ai suoi tempi Malachia (2:16): “Dio odia il divorzio”, già prima di Cristo e Cristo ha dato la sua legge, ma su questo punto non ci fermiamo perché non possiamo andare oltre, il tempo ci manca. Conserviamoci puri e santi, profumiamo la santa Chiesa di Dio, dell’odore di Cristo, dell’odore della castità e noi faremo miracoli, noi cammineremo e dietro a noi lasceremo la scia dolcissima, profumatissima di Cristo Signore di cui parla l’Apostolo ai Corinzi. Noi portiamo il profumo di Cristo, che è profumo di vita per noi e di riconoscimento ed è profumo di morte per quelli che non sono chiamati alla salvezza.
Le tentazioni del diavolo per distruggere i matrimoni
Il diavolo come leone ruggente si aggira per sbranare le sue prede quanto meno se lo aspettino
Questo è il compito del diavolo! L’unico che non
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